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1.
€ 26,00
EAN-13: 9788855224444
Emanuele Edallo
Il razzismo in cattedra. L'Università di Milano e la persecuzione degli ebrei
Edizione:Donzelli, 2023
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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Prezzo di acquisto€ 26,00
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Descrizione del libro

La persecuzione fascista contro gli ebrei fu una pagina tragica della storia italiana, a lungo rimossa dalla memoria collettiva. Si diffuse l'idea che la legislazione antiebraica fascista non fosse troppo dura e che la responsabilità  degli arresti e delle deportazioni fosse esclusivamente dei nazisti. Solo con gli anni sono emersi la radicalità  dell'antisemitismo fascista e il decisivo ruolo di Mussolini. Il settore da cui nel 1938 si avviò la politica persecutoria fu quello dell'istruzione, ritenuta il cardine attraverso cui plasmare la mentalità  degli italiani, e un ruolo di primo piano, per elaborare e propugnare il razzismo di Stato, sarebbe stato occupato dall'università . Il libro ricostruisce l'applicazione della legislazione antiebraica all'Università  di Milano, dove la svolta antisemita fascista colpì quaranta tra professori, aiuti e assistenti. In molti casi erano illustri studiosi, che avevano messo a disposizione della causa fascista il proprio sapere; personalità  diverse, per età  ed esperienze, le cui vite vennero tragicamente accomunate dalla persecuzione. L'autore ne ripercorre le storie, raccontando le loro carriere, l'adesione al fascismo e il rapporto con l'ebraismo; ma anche l'allontanamento dall'accademia, le scelte di vita, la ricerca della salvezza e il ritorno a guerra finita. Sono storie di privazione, di fuga, di resistenza e, purtroppo, anche di deportazione. Al termine del conflitto, molti decisero di riprendere il proprio posto, spesso al fianco di chi li aveva sostituiti, in una sorta di continuità  con il passato. Così fu anche per gli studenti, il cui ritorno fu segnato dall'indifferenza con cui ripresero gli studi. Come nota Michele Sarfatti nella prefazione, il libro intreccia la storia generale alle storie dei singoli, mettendo in luce il processo di rimozione che ha caratterizzato la realtà  italiana del dopoguerra e contribuendo così all'adozione di uno sguardo «democratico e sincero su quel passato». Presentazione di Massimo Castoldi.

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2.
€ 30,00
EAN-13: 9788855224192
Alessia Ceccarelli
Nostalgia d'Oriente. Genova, Roma e il Mediterraneo nel Cinque e Seicento
Edizione:Donzelli, 2023
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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Il legame tra Genova e il Levante é un tema di grande fascino e di notevole complessità . Quando, nel 1475, a seguito della conquista ottomana di Caffa, i Genovesi persero l'ultima colonia sul Mar Nero, si chiuse una stagione che li aveva visti protagonisti nel Mediterraneo orientale. Da quel momento in poi, e soprattutto nel corso del Seicento, il tentativo di tornare a Oriente divenne un elemento cardine della politica e della cultura genovese. Per questo ceto di governo, il Levante non fu solo un nostalgico richiamo ai perduti possedimenti d'Oltremare - una dimensione mitica, in cui ritrovare l'essenza della propria identità  e della propria grandezza - fu soprattutto sinonimo dell'agognato ritorno al mare (del rilancio della sua marineria, mercantile e militare). Questo volume - i cui protagonisti sono diplomatici e alti prelati, mercanti, uomini d'arme, corsari, rinnegati, intellettuali e missionari - esplora e racconta ciò che il Levante evocò e significò nella visione dei Genovesi d'età  moderna: una somma di reliquie, memorie, immagini, valori, progetti e ambizioni di cui essi seppero in vario modo servirsi, dalla sfera pubblica a quella privata, nel tentativo di ridefinirsi e di essere riconosciuti da un Oriente che a sua volta non li aveva affatto dimenticati.

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3.
€ 28,00
EAN-13: 9788855224796
Antonio Bonatesta
Acqua, Stato, nazione. Storia delle acque sotterranee in Italia
Edizione:Donzelli, 2023
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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4.
€ 34,00
EAN-13: 9788855224482
F. P. De Ceglia
Lombroso e il Sud
Edizione:Donzelli, 2023
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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Molto é stato scritto, e non sempre a ragione, su Cesare Lombroso e il Sud Italia. Fu un rapporto articolato, che nel corso degli anni alternò paternalismo a condanna, umana simpatia per alcuni interlocutori a incapacità  di comprendere una realtà  vasta, complessa e sfuggente. Di certo il Mezzogiorno, con i suoi intellettuali e i suoi problemi, rappresentò una parte rilevante della formazione ideale dell'antropologo e psichiatra veronese, così come della sua opera e della visione che guidò le sue battaglie politiche. Con uomini e donne del Sud egli infatti intrattenne una relazione molto stretta, ampiamente documentata dai carteggi e dagli scritti. In queste pagine é ricostruito il lavoro di frenologi, psichiatri, giuristi, criminologi e medici meridionali, i quali - prima, durante e dopo Lombroso - studiarono le possibili cause della criminalità  e della follia, e si addentrarono in ambito giuridico, discutendo, in alcuni casi, la legittimità  della punizione o ipotizzando possibili riforme: alcuni precorsero i temi che Lombroso avrebbe poi sviluppato, influenzandolo; altri furono suoi compagni di viaggio e ne risultarono a loro volta suggestionati; altri ancora cercarono di rinverdire le declinanti fortune postume dell'antropologia criminale. Quindi, focalizzando l'attenzione sul lavoro di Lombroso - grazie all'esame dei suoi scritti, così come dei reperti umani e dei materiali iconografici conservati nel Museo Lombroso, e soprattutto alla luce delle ricerche sul campo e agli studi su brigantaggio, mafia e camorra - é affrontata in maniera circostanziata e obiettiva la spinosa questione di quello che, da Colajanni e da Gramsci in poi, spesso é stato sbrigativamente denunciato come «razzismo» lombrosiano. Dagli interessi spiritici al determinismo climatico, dal tema del cannibalismo alla letteratura dialettale (da cui la collaborazione a distanza con Giuseppe Pitré), il volume offre un ritratto a tutto tondo di quello che da molti é considerato il padre della moderna criminologia, figura discussa e discutibile, ma non ignorabile, del pensiero scientifico italiano.

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5.
€ 24,00
EAN-13: 9788855224697
Carole Tarantelli Beebe
Sotto un sole metallico. La mia vita raccontata a Alessandro Portelli
Edizione:Donzelli, 2023
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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27 marzo 1985. Ezio Tarantelli cancella gli appunti sulla lavagna dell'aula 3 della facoltà  di Economia della Sapienza di Roma. La lezione é finita, saluta gli studenti, raggiunge il parcheggio e sale sulla sua Citroen rossa. Lo aspettano in due, gli sparano in pieno volto. Sul tergicristallo rimane la rivendicazione delle Brigate rosse. Settanta pagine per dire che il salario si difende con il fucile. Tarantelli, il brillante allievo di Franco Modigliani, il consulente del servizio studi della Banca d'Italia, il presidente dell'Istituto di studi e economia del lavoro della Cisl, l'economista che «voleva lavoro per tutti», muore così, a 44 anni, crivellato di colpi. Carole Beebe Tarantelli, psicoanalista, femminista, docente alla Sapienza e poi parlamentare, che di quell'uomo era la moglie, negli anni ha dovuto arginare il grumo di sofferenza enorme che questa tragedia le ha provocato: «Non ho avuto più indietro la mia vita. Tutto quello che avevo costruito sino a quel momento é stato spazzato via». Carole conosce Ezio Tarantelli a Cambridge nel 1966 e decide poi di seguirlo a Roma, dove la loro storia, e quella del figlio Luca, viene violentemente spezzata. In questo libro, Carole Tarantelli racconta la propria vita a un singolo ascoltatore d'eccezione, Alessandro Portelli, che si é scelta come mediatore, a metà  strada fra il pubblico e il personale. Grazie all'incontro con la vita di Ezio, la vicenda biografica di Carole diventa una storia di due mondi, in cui i sobborghi di Pittsburgh, dove é nata e cresciuta, si incrociano con i quartieri e le borgate di Roma, il '68 americano con quello italiano, il Vietnam con l'autunno caldo. Attraverso la storia di Ezio, la vita di Carole incrocia la tragedia di mezzo secolo di storia italiana. Come scrive Alessandro Portelli nell'introduzione al volume, Carole Tarantelli ha avuto «il coraggio e l'intelligenza di rispondere a una violenza demolendone la logica e lottando contro altre violenze, non da vittima ma da protagonista».

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6.
€ 30,00
EAN-13: 9788855224727
Maurizio Zinni
Visioni d'Africa. Cinema, politica, immaginari
Edizione:Donzelli, 2023
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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Fin dall'Ottocento l'Africa é stata per la società  italiana un'immagine, i cui contorni si definivano man mano che aumentava la conoscenza di quelle terre, la curiosità  dell'opinione pubblica, il mito esotico e avventuroso da esse generato. Il sogno africano degli italiani fu animato da cognizioni scientifiche e pseudoscientifiche ma anche, e forse in maniera preponderante, da suggestioni immaginifiche e fantasmatiche, da simboli e rappresentazioni che traevano origine da un bagaglio concettuale e iconografico rinvenibile in forma embrionale e vieppiù strutturata prima nella pittura e nella letteratura, e in seguito negli altri prodotti culturali che informarono il discorso pubblico e caratterizzarono la rivoluzione dei mezzi di comunicazione tra Otto e Novecento. Fra essi, il cinema nelle sue diverse espressioni appare oggi come un prisma capace di proiettare l'essenza del progetto coloniale e razziale europeo - il mito dell'impero - in maniera esemplare non solo sul grande schermo, a uso degli spettatori di un mercato cinematografico sempre più globalizzato, ma nella coscienza e nella mentalità  di una popolazione occidentale che su quelle coordinate fondò il suo concetto di superiorità  e dominio. Il volume prende in esame il cinema di finzione dalla sua nascita in Italia fino al 1960 e lo affronta in una prospettiva di lunga durata e transnazionale, per cogliere gli aspetti qualificanti dell'immaginario coloniale che si sviluppò nella società  dell'epoca. Rilevarne le costanti e i mutamenti, le influenze provenienti dal dibattito pubblico e dalle politiche di volta in volta portate avanti dallo Stato, i punti di contatto con il discorso colonialista internazionale, permette di identificare le basi culturali e ideologiche che accompagnarono lo spettatore nel suo confronto con l'alterità  africana e nella costruzione della sua identità , prima nazionale e poi coloniale, nel corso del Novecento.

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7.
€ 30,00
EAN-13: 9788855224666
E. Berlinguer
La pace al primo posto. Scritti e discorsi di politica internazionale (1972-1984)
Edizione:Donzelli, 2023
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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Passione, rigore, propensione ad anticipare i tempi e a superare steccati: ciò che ha segnato l'azione di Enrico Berlinguer nella politica italiana emerge con ancora maggior forza in campo internazionale. àˆ quanto rivelano i discorsi, gli articoli e le interviste raccolti da Alexander Hà¶bel in questo volume, a partire dal 1972, quando Berlinguer assume la guida del Pci. Sono gli anni degli euromissili, dell'invasione sovietica in Afghanistan, dell'escalation nucleare, della guerra in Libano; ma lo sguardo del segretario sa andare anche oltre e in profondità . Per la prima volta nella storia, intuisce, il mondo é strettamente interconnesso e il suo cuore non é più l'Occidente: é necessario cooperare con le nuove realtà  emergenti, anche per il bene stesso dei paesi industrializzati, i quali solo in questo modo potranno uscire dalla crisi. Una capacità  di visione che coinvolge la Cee e l'intera Europa («senza un contributo ai problemi dell'Est - afferma - non vi sarà  sicurezza e sviluppo») e include l'Italia, per cui l'«austerità » qui invocata diventa strumento globale di efficienza e giustizia, per superare un sistema caratterizzato dall'individualismo più sfrenato, dal «consumismo più dissennato». Lo stesso Pci, di cui con orgoglio, in uno straordinario discorso pronunciato nel 1976 a Mosca, al congresso del Pcus, rivendica la storia all'insegna della democrazia e della libertà , deve intraprendere una «terza via» che vada oltre il modello socialdemocratico e il «socialismo reale», accogliere le spinte anticapitalistiche provenienti anche dai movimenti di ispirazione cristiana, aprirsi alle istanze ambientaliste, alle battaglie femministe. àˆ la pace l'obiettivo su cui é costantemente focalizzato Berlinguer; una meta legata a multipolarismo e cooperazione, che si fa nelle sue parole tema spinoso e urticante, pungolo che sollecita all'azione, che impone una battaglia intransigente e a tutto campo contro le diseguaglianze, non solo economiche, perché «una pace non precaria, ma solida, duratura, per essere tale non può che essere fondata sulla giustizia».

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8.
€ 28,00
EAN-13: 9788855224673
Peter Pringle
Il genio dei semi. Nikolaj Vavilov, pioniere della biodiversità
Edizione:Donzelli, 2023
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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In un dramma degno del Dottor Zivago, nel quale si intrecciano scienza, amori, rivoluzioni e guerre, Peter Pringle ricostruisce la storia di Nikolaj Vavilov, lo scienziato che, agli albori della genetica, sognava di sconfiggere la fame nel mondo coltivando piante in grado di sopravvivere in ogni condizione climatica e ad ogni latitudine, nei deserti di sabbia e tra i ghiacci della tundra, e gettando così le basi per un grandioso progetto di raccolta e conservazione della biodiversità  alimentare. Il progetto pionieristico di Vavilov si inscriveva nella grande utopia dei primi rivoluzionari bolscevichi, che non esitarono a finanziare le sue spedizioni nei cinque continenti alla ricerca di quelle centinaia di migliaia di semi che avrebbero dato vita a un meraviglioso museo vivente della varietà  delle specie botaniche. Alla morte di Lenin, però, il sogno di Vavilov si trasformò in un incubo. La sua indipendenza di pensiero, la fedeltà  alla scienza e i rapporti con studiosi di tutto il mondo ne decretarono l'emarginazione da parte degli scienziati fedeli a Stalin, che con l'aiuto della polizia segreta montarono contro di lui un corposo dossier di accuse di sabotaggio e spionaggio, impedendogli di fatto di portare avanti le sue ricerche. E così, l'uomo che sognava di sfamare il pianeta fu una delle vittime più illustri delle purghe staliniane, condannato - per una sorte tragicamente ironica - a morire di fame nelle prigioni sovietiche. Attraverso documenti inediti degli archivi dell'Urss, tra cui il dossier della polizia segreta contro Vavilov, Peter Pringle ricostruisce la trama che portò all'assassinio di questo studioso brillante e profondamente umano, vittima della demagogia anti-scientifica e della cieca ideologia. Un visionario che, come sottolinea Carlo Petrini nella prefazione al volume, già  un secolo fa aveva capito che «la biodiversità  agricola é la chiave per la sicurezza e la sovranità  alimentare a livello mondiale».

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9.
€ 30,00
EAN-13: 9788855224734
G. Benigni
La governance globale. Appunti per il XXI secolo
Edizione:Donzelli, 2023
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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Nessun periodo storico ha conosciuto tante organizzazioni internazionali come quello che stiamo vivendo, eppure il sistema della governance globale sembra vacillare. Lo scopo per il quale tali organismi sono nati, a cominciare dall'Onu, era quello di gestire in modo pacifico e vantaggioso le tensioni tra gli Stati, dando vita a un sistema multilaterale in grado di costruire, nel tempo, un ordine giuridico internazionale da tutti riconosciuto e applicato. Oggi questo paradigma viene pesantemente messo in discussione. Il mito della globalizzazione, in crisi già  dal 2008, é contraddetto nel suo teorema fondamentale, quello del primato della geoeconomia sulla geopolitica, della massimizzazione dei commerci come presupposto per la minimizzazione dei conflitti. Siamo davanti a un ritorno della politica internazionale come pura politica di potenza. Una politica che non chiede di essere legittimata in quanto agente di attuazione e restaurazione di un ordine internazionale violato, ma come instaurazione di un ordine nuovo. A oggi non é possibile dire se gli anni che verranno saranno quelli di un ritorno del multilateralismo, vale a dire di un sistema di relazioni internazionali basato sul diritto, oppure di una definitiva affermazione del multipolarismo, fondato sul principio di potenza, con la conseguente creazione di sfere di influenza. Certamente le crisi che stiamo vivendo impongono di ragionare in modo nuovo: ci dirigiamo verso una terra incognita e insicura. Ecco allora l'importanza di avere a disposizione elementi di analisi e orientamento che consentano di tracciare un percorso di riforme possibili per assicurare prosperità , pace e stabilità  al mondo del XXI secolo. Prefazione di Piero Fassino.

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10.
€ 28,00
EAN-13: 9788855222983
Peter Schäfer
Storia dell'antisemitismo. Dall'antichità a oggi
Edizione:Donzelli, 2022
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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L'antisemitismo é di nuovo attuale e presente nelle nostre società  democratiche, in parte manifestamente, in parte celato dietro dichiarazioni critiche verso lo Stato di Israele. Basti pensare che proprio nei primi giorni di ottobre 2021 l'Europa, per la prima volta nella storia, ha varato un «piano contro l'antisemitismo» per difendere la vita ebraica in Europa contro un fenomeno in continua crescita, in particolare sulle piattaforme social e nelle modalità  più odiose dell'incitamento alla discriminazione. Ma quando e dove inizia l'antisemitismo e quanto sono nuove, oggi, le dinamiche che lo caratterizzano? Odio per gli ebrei, ghetti e pogrom esistevano già  nell'antichità  precristiana, ma furono gli scritti neotestamentari, con la loro opposizione all'ebraismo, a gettare le basi per la nascita delle leggende sugli omicidi rituali e sugli avvelenamenti dei pozzi nonché delle persecuzioni nel medio evo cristiano. Lutero esortava allo sterminio dei «figli del diavolo»; l'Illuminismo considerava l'ebraismo irrazionale; gli scienziati davano una spiegazione razziale all'odio per il popolo ebraico, e fin troppe persone hanno partecipato alla «soluzione finale della questione ebraica» o hanno semplicemente preferito voltarsi dall'altra parte.

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11.
€ 30,00
EAN-13: 9788855223072
Franco Ramella
Terra e telai. Sistemi di parentela e manifattura nel Biellese dell'Ottocento
Edizione:Donzelli, 2022
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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Nel giro di un trentennio, tra il 1850 e il 1880 circa, la zona di Mosso, una località  a venti chilometri da Biella, a ridosso delle montagne, conobbe una duplice profonda trasformazione. In un primo tempo la lavorazione domestica dei panni di lana si concentrò negli opifici. In un secondo tempo i telai a mano vennero sostituiti dai telai meccanici. Franco Ramella ha ricostruito questo processo, analizzando fin dagli anni venti le trasformazioni e i conflitti sociali che l'accompagnarono. Pubblicato originariamente nel 1984, questo libro - un vero e proprio capolavoro della microstoria, di cui fu antesignano - non é semplice - mente un capitolo di storia della classe operaia, del movimento operaio o dell'industrializzazione italiana. Ponendo al centro della ricerca elementi di solito troppo trascurati, come la forza delle strutture comunitarie, il ruolo della terra come fonte di credito e di sussistenza, l'importanza dei piccoli produttori, Ramella ci offre un quadro che mette in discussione una serie di certezze o di luoghi comuni. Le lotte operaie sono inserite finalmente nelle strutture economiche, sociali, culturali che le resero possibili. Prefazione di Maurizio Gribaudi. Introduzione di Giovanni Levi.

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12.
€ 30,00
EAN-13: 9788855223447
Costantino Felice
Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo. Nuova ediz.
Edizione:Donzelli, 2022
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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Sul suolo abruzzese la linea Gustav ristagna dall'ottobre 1943 al giugno dell'anno dopo, seminando ovunque morte e distruzione. Qui le popolazioni civili, entro quadri geografici e storici molto peculiari, vengono coinvolte nelle forme più tipiche e atroci del secondo conflitto mondiale: evacuazioni in massa, bombardamenti, stragi, scontri all'arma bianca, fino alla «terra bruciata». Solitamente di questo scacchiere bellico nella pubblica opinione - e anche nella letteratura corrente - viene ricordata la «battaglia di Cassino», facendone così risaltare soprattutto, se non esclusivamente, il versante tirrenico, dal lato strettamente militare come pure da quello resistenziale. Ma anche le battaglie - dal Sangro a Ortona, significativamente definita la «Stalingrado d'Italia» - che nel 1943-44 si combattono in Abruzzo, sul versante adriatico, sono tra le più cruente e rovinose della guerra. In questo contesto, ancor prima che al Nord, prende corpo un robusto movimento partigiano, dai tratti originali e anticipatori, la cui punta più avanzata - la Brigata Maiella - continuerà  a combattere con gli Alleati, secondo modalità  proprie, fino alla liberazione dell'Italia intera. L'autore ricostruisce un ricco mosaico di bande ed eventi resistenziali (a cominciare dalla «battaglia» di Bosco Martese e dalla rivolta di Lanciano) che finora la storiografia nazionale e internazionale ha scarsamente considerato.

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13.
€ 28,00
EAN-13: 9788855223119
A. Bottari
Nilde Iotti e il PCI. Due centenari, una storia. 1920-2022. 1921-2021
Edizione:Donzelli, 2022
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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Descrizione del libro

Nella consapevolezza che l'itinerario politico e istituzionale di Nilde Iotti non possa essere correttamente letto al di fuori della lunga e non sempre lineare storia del Pci, il volume, che prende spunto dalla coincidenza dei centenari della nascita della deputata emiliana e del Partito comunista d'Italia, ne ripercorre le tappe più significative. I cento anni trascorsi dalla scissione di Livorno fanno da sfondo alla storia di alcune militanti, a partire da Nilde Iotti, e al loro spesso travagliato rapporto con un partito assai mutato nel tempo ma che alle sue radici rimaneva, almeno teoricamente, ancorato. Si é voluto, pertanto, ripercorrere un pezzo della storia politico-istituzionale italiana, ricostruendo, insieme a quelli di Iotti, l'impegno e la carriera politica delle «altre» all'interno del Pci, talvolta anche «contro» e «nonostante» il partito, in particolare durante gli anni settanta e ottanta che videro, insieme all'emergere di nuove generazioni di «compagne», il raggiungimento di tanti importanti obiettivi sull'accidentato percorso dell'emancipazione femminile nel nostro paese.

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14.
€ 35,00
EAN-13: 9788855223027
Luca Acquarelli
Il fascismo e l'immagine dell'impero. Retoriche e culture visuali
Edizione:Donzelli, 2022
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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La sera del 9 maggio 1936, dal balcone di Palazzo Venezia e dalle radio di tutta Italia, Benito Mussolini proclama l'istituzione dell'impero d'Italia, con il celebre discorso che annuncia «la riapparizione dell'Impero sui colli fatali di Roma». La narrazione dell'impero fascista - periodo di massimo consenso e luogo ideale dove sembrano convergere l'attività  e la politica passate e future del regime - é oggetto in questo libro di un'analisi approfondita, condotta attraverso la visione e la lettura delle immagini della propaganda. Se la vicenda storica é ovviamente sullo sfondo, il volume si concentra maggiormente sull'impianto iconografico e narrativo dell'impero, frutto della gigantesca macchina propagandistica messa in piedi dal regime. Quali mitologie incarnavano le immagini di propaganda? Come si strutturavano i significati sociali dell'ampia cultura visuale dominante del tempo (manifesti, copertine, filmati, opere d'arte, esposizioni, cartoline, arredi urbani, progetti architettonici)? Lo studio, frutto di un lungo periodo di ricerca, propone un ampio ventaglio di ipotesi interpretative, incrociando le teorie dell'arte e dell'immagine con la filosofia politica, la storia culturale e la dimensione sociologica.

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15.
€ 26,00
EAN-13: 9788855223379
Francesco Scomazzon
La linea sottile. Il fascismo, la Svizzera e la frontiera (1925-1945)
Edizione:Donzelli, 2022
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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Se le frontiere riflettono i rapporti di potere tra Stati, quale ruolo può avere un confine che separa dittatura e democrazia? E se la democrazia é quella di uno Stato neutrale come la Svizzera, chiamato a confrontarsi e rapportarsi per oltre vent'anni con il fascismo mussoliniano, quel confine rappresenta una netta linea di demarcazione o piuttosto il tratto distintivo di una regione dove le differenze politiche, sociali ed economiche sfumano dando vita a una realtà  del tutto peculiare? Negli anni del fascismo l'apparente e invalicabile «linea sottile» che separa Italia e Svizzera sembra frantumarsi sotto i colpi di una dittatura che finisce per metterne in risalto connessioni e intrecci, elevando quella regione ad area di congiunzioni e smerci, politici ed economici: una calamita per rifugiati, antifascisti e trafficanti che trasforma una periferia del potere in un centro di attrazione e azione. Rocamboleschi traffici, avventurosi andirivieni e clamorose azioni contro il regime fanno da sfondo a un originale palcoscenico dove l'incontro-scontro tra fascismo e democrazia, dittatura e libertà , definisce i rapporti che separano Roma da Berna, l'Italia dalla Svizzera, crocevia di contatti con Francia, Germania e una Spagna martoriata dalla guerra civile. Una «linea sottile» che é precario equilibrio tra aiuto e profitto, assistenza e tradimento, salvezza e condanna. Sullo sfondo l'ondivaga politica elvetica verso antifascisti, emigranti economici e profughi razziali, stretti tra ambigue accoglienze e devastanti respingimenti: una «zona franca», quella del confine, campo da gioco per il disordinato apparato poliziesco fascista ma pure fertile terreno di scambi, contatti e riflessioni politiche, destinato a rivelarsi cruciale nel modellare il destino delle future democrazie, nonché dei rinnovati contatti tra l'Italia e la Svizzera del dopoguerra.

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16.
€ 27,00
EAN-13: 9788855222990
Giovanni Tamburino
Dietro tutte le trame. Gianfranco Alliata e le origini della strategia della tensione
Edizione:Donzelli, 2022
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Vi é un protagonista che ha attraversato per mezzo secolo le vicende eversive italiane. Lo troviamo a fianco del presidente degli Stati Uniti e seduto al tavolo da poker con Buscetta, nella fondazione di una massoneria universale e tra i congiurati della Rosa dei Venti, vicino a Junio Valerio Borghese e in rapporti con vertici militari, della diplomazia e degli affari. àˆ il principe palermitano Gianfranco Alliata di Montereale, uscito indenne dalle vicende penali che lo videro coinvolto a partire da quando il suo nome risuonò tra i mandanti della prima strage della Repubblica, l'eccidio di Portella della Ginestra, essendo stato il suo accusatore avvelenato per tempo in una cella dell'Ucciardone. Un'esistenza rimasta nell'ombra, su cui fa luce il saggio di Giovanni Tamburino, il magistrato che nel 1974 a Padova condusse l'inchiesta contro la struttura eversiva di stampo neofascista denominata Rosa dei Venti. Il volume attinge a una ricca documentazione inedita, custodita nell'Archivio storico della Camera, ad atti giudiziari, a fondi archivistici finora inesplorati.

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17.
€ 26,00
EAN-13: 9788855223416
Cristina Accornero
L' azienda Olivetti e la cultura. Tra responsabilità e creativa (1919-1992)
Edizione:Donzelli, 2022
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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Le vicende editoriali, nate su iniziativa di Camillo e Adriano Olivetti, non sono state ancora oggetto di uno studio complessivo e sistematico. Questo volume raccoglie i primi risultati di una ricerca dedicata alle riviste aziendali dell'impresa eporediese a partire dai primi anni Venti fino agli anni Novanta del XX secolo. Oltre a testimoniare l'impegno politico e una visione innovativa del fare impresa, la peculiarità  di questa vicenda culturale sta nella continuità  di un pensiero e di una azione, che ha le radici nella storia della famiglia fondatrice e che prosegue oltre la scomparsa di Adriano. Tra gli obiettivi del volume vi é quello di rimettere in discussione la vulgata secondo la quale il suo pensiero e la sua azione modernizzatrice si siano concluse con la sua morte nel febbraio 1960. La continuità  del pensiero di Adriano Olivetti si evince da una ricca produzione culturale che si distingue per le pubblicazioni e le iniziative di alto livello, e che si incrocia con l'attività  dell'impresa, nel corso del secondo Novecento. Dopo l'era di Adriano, «gli olivettiani della seconda ora» portano avanti una nuova operazione culturale con la stessa determinazione del fondatore. Prefazione di Dora Marucco, introduzione di Anna Maria Viotto.

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18.
€ 23,00
EAN-13: 9788855223355
Benedetto Croce
Storia d'Europa nel secolo decimo nono
Edizione:Donzelli, 2022
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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L'origine della Storia d'Europa nel secolo decimonono, pubblicata nel 1932, é da rintracciarsi nell'assillo intellettuale di Benedetto Croce di fronte alla constatazione che, in Italia come in tutto il mondo moderno, si stesse diffondendo un sentimento di «rifiuto dell'ideale morale della libertà ». Il lungo processo che aveva caratterizzato per un intero secolo lo scenario europeo dalla fine dell'Impero napoleonico aveva visto il progressivo consolidarsi, contro tutte le opposizioni e gli ostacoli, della libertà  come supremo valore etico. L'Europa aveva assistito alla nascita e alla diffusione di una fede nuova, di una vera e propria «religione della libertà », figlia del pensiero moderno, legata a una determinata concezione della realtà  e portatrice di un'etica ad essa «conforme». La storia dell'Europa del secolo XIX é dunque per Croce la storia della lotta (vittoriosa) della «religione della libertà » contro le altre religioni in campo: da quella cattolica a quella dell'assolutismo monarchico, fino a quella «democratica» e a quella «comunista». I primi tre capitoli, dedicati alla religione della libertà  e ai suoi avversari, costituiscono una premessa, a cui segue una disamina degli sviluppi storici dello scenario europeo fino alla guerra.

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19.
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EAN-13: 9788855223676
Alessandro Casellato
Renzo e i suoi compagni. Una microstoria sindacale del Veneto
Edizione:Donzelli, 2022
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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Un giovane uomo porta una bandiera, forse più grande di lui. Accanto a sé, i compagni. Orgoglioso di stare in prima fila, allo stesso tempo sembra sovrastato, schiacciato dal compito. Renzo Donazzon é nato in una famiglia di mezzadri al confine tra Veneto e Friuli, é diventato comunista da ragazzino, si é fatto le ossa da operaio nelle piccole fabbriche del territorio, prima di entrare alla Zoppas di Conegliano. Il '69 lo trasforma in un leader sindacale e da quel momento sale tutti i gradini della Cgil fino a diventare, tra il 1988 e il 1992, segretario regionale del Veneto. Poi succede qualcosa e torna a fare il sindacalista in periferia. Pochi anni dopo muore in seguito a un incidente stradale, senza lasciare scritto nulla di sé. Se l'elezione di Renzo a segretario regionale rappresenta il culmine di un ciclo di mobilità  sociale delle classi popolari, la sua rimozione esprime il crollo di un'utopia: l'idea che gli operai possano diventare classe dirigente. Renzo Donazzon é un working-class hero, mandato avanti dal basso, da una comunità  di pari, ma anche risucchiato dall'alto, dai dirigenti del sindacato e del partito che lo selezionano, lo allevano, gli fanno coraggio, per poi metterlo da parte.

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20.
€ 28,00
EAN-13: 9788855223317
Kristen R. Ghodsee
Valchirie rosse. Le rivoluzionarie dell'Est Europa
Edizione:Donzelli, 2022
Collana:Saggi. Storia e scienze sociali

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Cinque ritratti di rivoluzionarie socialiste che hanno cambiato la storia politica, sociale e culturale delle donne in Europa e nel mondo. L'aristocratica Aleksandra Kollontaj, protagonista della Rivoluzione bolscevica; la pedagogista radicale Nadezda Krupskaja, che fu moglie di Lenin; la passionale Inessa Armand, che fu stretta collaboratrice di Lenin e forse sua amante; l'infallibile cecchina antinazista Ljudmila Pavlicenko; la partigiana bulgara Elena Lagadinova, scienziata e leader del movimento globale delle donne: attraverso le vite di queste attiviste vissute a cavallo tra Otto e Novecento, Kristen R. Ghodsee traccia un'affascinante storia alternativa del movimento femminista. Le Valchirie rosse furono promotrici di un femminismo originale, e in parte inesplorato, che si sviluppò nell'Europa dell'Est, distinguendosi, per modalità  e fini, da quello occidentale. Convinte, come scrive Noemi Ghetti nella prefazione al volume, che «l'auspicato avvento dell'uomo nuovo non ci sarebbe mai stato senza la formazione di una nuova donna», queste rivoluzionarie ripensarono radicalmente il ruolo della donna nella famiglia e nella società , spesso scontrandosi con le resistenze dei compagni maschi, che consideravano la questione femminile un obiettivo secondario rispetto alla rivoluzione e all'edificazione dello Stato socialista.

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Pagine 1234567



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